Oltrepò Pavese Metodo Classico

VITIGNI
Pinot Nero (min. 70%), eventualmente accompagnato da Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio
ZONA DI PRODUZIONE
Provincia di Pavia
ATTUALE DENOMINAZIONE
DOCG
STORIA
Questa è una delle denominazioni nostrane dedicate esclusivamente alle bollicine, così come avviene, per esempio, nei casi di Trento o Franciacorta: nella zona dell’Oltrepò, infatti, che conta diverse denominazioni (prima fra tutte l’Oltrepò Pavese DOC, ma anche la Bonarda dell’Oltrepò Pavese, il Buttafuoco, l’Oltrepò Pavese Pinot Grigio, il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese e il Sangue di Giuda), una particolare attenzione è riservata agli spumanti ottenuti con metodo classico. Questi esemplari vantano una base di Pinot Nero, coltivato con successo in queste terre almeno sin dall’Ottocento. Un retaggio significativo che, unito ad una cultura enologica in forte sviluppo negli ultimi secoli, ci ha regalato i vini che possiamo degustare oggi: grazie al contributo di personaggi del calibro di Carlo Gancia e Domenico Mazza di Codevilla, infatti, all’inizio del Novecento la spumantizzazione in Oltrepò conobbe una forte ascesa, fino a diventare una parte fondamentale della cultura vitivinicola della zona.
DEGUSTAZIONE
L’Oltrepò Pavese Metodo Classico si declina in diverse tipologie: innanzitutto distinguiamo tra quello vinificato in bianco e il rosè.
Il bianco è uno spumante dal perlage fine e persistente e di un bel color paglierino luminescente. Il bouquet di profumi si divide tra fragranze piacevolmente fruttate e floreali, che ricordano la mela e il mughetto, e sentori tipici dei vini rifermentati in bottiglia, come la mollica di pane. Al palato è un vino fresco, grazie alla presenza importante di Pinot Nero, con una nota lievemente sapida; queste note pungenti sono bilanciate da morbidezze discrete, mai invadenti. In caso di evoluzione prolungata, si arricchisce di sentori burrosi e dolcemente speziati.
Il rosato, invece, è caratterizzato da un bel color rosa che può variare dal tenue buccia di cipolla a sfumature più decise; il perlage è fine e persistente. I profumi tipici si arricchiscono di sentori di piccoli frutti rossi e fragoline di bosco, mentre al palato vengono mantenute le caratteristiche già citate per il bianco: freschezza stuzzicante ma mai troppo pungente.
ABBINAMENTI
È un vino ideale per l’aperitivo, accompagnando dei delicati ma sofisticati finger food; se più strutturato può essere un ottimo compagno per tutto un pasto.
NOTE
Se in etichetta compare anche la dicitura “Pinot Nero”, questo deve essere presente per un minimo dell’85%.