Negroamaro

Il Negroamaro è un vitigno autoctono pugliese, che probabilmente venne portato nel Sud Italia dagli antichi Greci. Al giorno d’oggi è una delle uve a bacca nera più rappresentative della regione, ma non è sempre stato così: fino a pochi decenni fa, il Negroamaro era utilizzato principalmente come uva da taglio. Negli ultimi anni, tuttavia, grazie ad un meticoloso lavoro dei produttori, ha iniziato ad essere considerato un vitigno nobile ed ormai è frequente trovare dei vini a base di Negroamaro in purezza. È un’uva adatta alla vinificazione sia di ottimi rosati che di grandi vini rossi.

La pianta è resistente e le uve maturano in epoca piuttosto tarda. Il grappolo è grande, conico, compatto, può presentare un’ala. Gli acini sono grandi, caratterizzati da un colore blu molto scuro, quasi nero, tondi.

I vini a base di Negroamaro sono caratterizzati da colori intensi: rosa tendente al ciliegia nel caso dei rosati o rosso rubino intenso nel caso dei rossi, che con lunghe evoluzioni può virare verso il granato. I profumi ricordano i frutti rossi e neri: fragolina, lampone, amarena per i vini giovani e leggeri, prugna, mora, mirtillo, ciliegia (anche in confettura) per quelli più strutturati. In caso di vini complessi, il bouquet può presentare note speziate, di tabacco, pepe, chiodo di garofano, liquirizia. Al palato sono vini intensi, strutturati, molto persistenti. Spesso sono caratterizzati da una piacevole avvolgenza ma anche da un buon equilibrio, dato dalla nota fresca e dai tannini.